Immaginata per il teatro Fabbricone di Prato, Mi capita di pensarti è un’opera site-specific che riprende la
sperimentazione del modus operandi delle immagini archetipiche – come strumento riconoscibile e radicato nel vissuto collettivo. Per l’oggettiva impossibilità di rendere conto della moltitudine – quasi una bulimia – di immagini, liste ed elenchi presenti nelle opere di Scabia, è stato chiesto a ogni interprete un elenco personale di oggetti indispensabili per le loro figure. “Lavorate sul ricordo come apparizione travestita”, da questa richiesta hanno origine i sette fuochi di oggetti che si diffondono nello spazio.
La pratica del calco sottolinea il valore e la preziosità attribuiti alla memoria di ogni cosa: il
lattice come trascrizione dei contorni ne calcifica la consistenza fisica, trasfigurandola.
Oggetti sulla soglia, come un collante tra realtà e sogno, resti di un trauma. Questo
passaggio di stato viene ripreso dal residuo di bosco, posizionato nella grande vasca sotto
la tribuna, che diventa così apparizione e sparizione del contesto naturale – “Non abbiamo
più boschi”, Zip.
Mi capita di pensarti, 2024, installazione site-specific, lattice, ovatta, punti metallici, Foto di Ilaria Costanzo
Mi capita di guardarti, 2024, site-specific installation at Fabbricone, Prato, latex, Photo by Ilaria Costanzo